Focusing on the life and works of Primo Levi, this biography delves into his experiences as a literary witness to the Holocaust. Marco Belpoliti organizes the narrative in a mosaic format, dedicating chapters to each of Levi's books while examining their creation, themes, and influences. Key topics include chemistry, memory, and relationships with other writers. The analysis offers fresh insights into Levi's initially rejected masterpiece, If This Is a Man, and explores fundamental themes like Judaism and testimony, enriched by photographs and letters from new archives.
Osud připravil Primo Levimu, racionálně uvažujícímu vědci-chemikovi, v soukromí plachému a odtažitému muži, prazvláštní úděl: udělil mu dar slova, dar vypovídat o zkušenostech z Osvětimi. Postupem doby, kdy se Levi stává veřejnou osobností a jedním z nejznámějších světových židovských spisovatelů, se ho novináři začínají detailně vyptávat na jeho život a práci, na pobyt v koncentračním táboře, na vztah k judaismu a politice, ale i na mnohem subtilnější témata: problém viny a trestu, odpuštění, nenávisti, víry v Boha. Nejdůležitější rozhovory Primo Leviho, ať už poskytnuté novinám nebo rozhlasu, nyní vycházejí knižně, rozčleněné do pěti tematických oddílů.
Vybral, uspořádal a poznámkami opatřil Marco Belpoliti.
Pourquoi l'enfer des camps ? Pourquoi la destruction ? Pourquoi l'incapacité de l'homme à assimiler les leçons de l'Histoire ? En marge de ses récits sur Auschwitz, Primo Levi n'a cessé de s'interroger sur ce noyau incompréhensible de l'action humaine révélé par la Shoah, comme en témoigne ce recueil de textes rédigés entre 1955 et 1987. Avec l'obstination que, chimiste, il met à se mesurer à la matière pour en connaître la structure, Primo Levi écrivain montre dans une prose lumineuse que la racine du mal réside dans une asymétrie inséparable de la vie. Des textes d'une passionnante actualité à travers lesquels se dessine une autobiographie à la fois scientifique, littéraire, politique et morale.
Nell’aprile del 2009 un uomo politico di settantadue anni, l’uomo più ricco del Paese, nonché Presidente del consiglio in carica, si presenta in un ristorante della periferia di Napoli per partecipare ai festeggiamenti dei diciotto anni di una ragazza. La notizia, corredata di foto, sarà riportata su tutti i giornali. Dovrebbe essere «scandalo», e invece nessuno, o quasi, parla di vergogna. Perché? Che si tratti di un sentimento in via di scomparsa? Ma cos’è esattamente la vergogna, che tipo d’affetto costituisce? Perché differisce dalla colpa e dal pudore?Il libro di Marco Belpoliti parte da questo fatto di cronaca per poi allargarsi e diventare subito un’indagine a tutto campo sulla vergogna stessa nell’attuale società, segnata dalla cultura del narcisismo e dal dominio delle immagini. Scritto come un racconto, questo saggio ci conduce nel carcere iracheno di Abu Ghraib, a Tokyo, nelle camerette degli hikikomori, a Città del Capo in compagnia di J.M. Coetzee, a New York con Andy Warhol, e nella Londra multietnica di Salman Rushdie; ritorna a Nagasaki, ritratta da un fotografo giapponese subito dopo l’esplosione atomica e visitata da Günther Anders, e poi va nella Las Vegas del porno di David Foster Wallace. Due scrittori attraversano le pagine con le loro riflessioni: Primo Levi e Franz Kafka.
