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Simone Regazzoni

    Simone Regazzoni es un filósofo y profesor adjunto de estética en la Universidad de Pavía. Se centra en la filosofía política y la filosofía de la cultura de masas, inspirándose en la obra de Jacques Derrida. Su escritura profundiza en la intrincada relación entre el pensamiento político y los fenómenos culturales contemporáneos. El enfoque de Regazzoni ofrece una exploración profunda de cómo se moldea nuestra comprensión de la política y la cultura.

    Adverbale Modifikatoren beim Zustandspassiv
    La filosofia di Harry Potter
    • La filosofia di Harry Potter

      vivere e pensare con un classico contemporaneo

      • 148 páginas
      • 6 horas de lectura

      A vent'anni dalla sua nascita, il romanzo-mondo di Harry Potter non solo è un classico della letteratura è un evento di dimensioni planetarie con cui occorre misurarsi. Non solo dal punto di vista della critica letteraria o della sociologia della cultura. Ma anche da quello della filosofia. "La filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero" scriveva Hegel. Sei anni alla Scuola di Hogwarts, più uno in clandestinità nei boschi dell'Inghilterra, in compagnia di Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, sono il compito minimo cui la filosofia, oggi, non può sottrarsi. Non si tratta di usare i romanzi di J.K. Rowling per spiegare la filosofia, bensì di pensare con e attraverso una narrazione che è, letteralmente, un non un mondo di mera fiction, ma un mondo reale quanto quello in cui viviamo. "La filosofia di Harry Potter" esplora il romanzo-mondo creato dalla Rowling per affrontare, attraverso l'incontro con i suoi personaggi e le loro storie, questioni filosofiche capitali come il coraggio nel suo legame con l'atto etico, l'amore per la giustizia al di là della legge, il potere (magico) di fare cose con le parole, i limiti della ragione occidentale, le minacce della logica del fascismo, l'amore come forma di eterno nel tempo.

      La filosofia di Harry Potter
    • Adverbale Modifikatoren beim Zustandspassiv

      Strukturelle Grundlagen für ihre Integration

      • 176 páginas
      • 7 horas de lectura

      Die Frage der strukturellen Analyse des Zustandspassivs nach Kombination mit adverbalen Modifikatoren, welche für die mittlerweile gängige Adjektivierungsauffassung ein ungelöstes Problem darstellt, erweist sich bis heute als unbeantwortet. Stellt das Zustandspassiv eine Verbindung von Kopula + adjektiviertes Partizip dar, wie erklären sich dann typisch verbale Modifikatoren wie Agens-Angaben oder ereignisbezogene Instrumentale und Lokalangaben? Und haben diese adverbalen Modifikatoren beim Zustandspassiv tatsächlich den gleichen Status wie in der unzweifelhaft verbalen Vorgangspassiv-Konstellation? Eine in Maienborn (2007) skizzierte Antwort betrachtet die beim Zustandspassiv auftretenden adverbalen Modifikatoren als in den Verbalkomplex "integriert" im Sinne von Jacobs (1999) und damit von regulären VP-Modifikatoren, wie sie beim Vorgangspassiv auftreten, strukturell unterschieden. Das vorliegende Werk untersucht diese strukturellen Verhältnisse näher mit dem Ziel einer ersten umfassenden Bestandsaufnahme der syntaktisch-semantischen Evidenzen pro und contra einer solchen Integrationsannahme. Nach einer ergiebigen Auswertung einschlägiger Literatur werden Scramblingeigenschaften, die Positionierung relativ zur Negation, sowie Topikalisierungsvarianten und Inversionsdaten der betreffenden Adverbiale, sowie semantische Testkriterien in die Untersuchung einbezogen.

      Adverbale Modifikatoren beim Zustandspassiv