Saremo come dèi

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Due sorelle, due nemiche: hanno personalità contrastanti e ideali di vita opposti, e sono in competizione per un unico amore. Élisabeth, la capricciosa duchessa de Berry, dal corpo florido e accattivante, ha uno spirito dominato dalla lussuria, dal vizio e dall'incessante ricerca del piacere. La severa Adélaïde, la sorella minore, è una figura altera e sofferta, sorretta da un orgoglio di ferro che l'ha indotta a scegliere, una volta per sempre, la via della virtù. Tra queste due donne, il padre, il reggente Philippe d'Orléans. Per vocazione, per dovere di nascita, per ambizione, lui non perde tempo ad interrogarsi sul bene e sul male: è un giocatore scaltro, un uomo pilitico che l'interminabile vecchiaia e poi, finalmente, la morte di Luigi XIV hanno collocato in una posizione di smisurato potere. Le figlie lo adorano, ciascuna a suo modo, ed è nell'intensità e nella dismisura di questa passione che finiscono per rispecchiarsi l'una nell'altra. La prima segue Philippe negli eccessi e nei giochi d'alcova fino a cadere preda di una terribile passione, condannata con orrore dalle leggi divine e umane. La seconda, per riscattare i peccati del genitore - o forse per reazione a un'inconfessabile delusione amorosa - si ritira dal mondo. Attraverso il diario della virginale Adèlaïde assistiamo a un doloroso duello tra due sorelle combattuto sullo sfondo di un girotondo di frivolezze e mondanità. L'ultimo ballo di una monarchia inesorabilmente destinata al declino.