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Gianni Carchia

    2 de diciembre de 1947 – 6 de marzo de 2000

    Gianni Carchia fue un filósofo y profesor universitario italiano cuya obra se centró en la estética y la filosofía antigua. Su trayectoria académica incluyó la enseñanza en liceos y universidades, donde abordó la estética y la filosofía. Carchia investigó temas como el orfismo, la tragedia, la erótica y la relación entre el arte y la belleza. Su trabajo también se adentró en el arte de culturas consideradas 'primitivas' y en artistas contemporáneos.

    Kant e la verità dell'apparenza
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    • 2024

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      An Essay on Walter Benjamin

      • 275 páginas
      • 10 horas de lectura

      Exploring the profound ideas of Walter Benjamin, this intellectual biography by Gianni Carchia delves into themes such as language, historiography, aesthetics, and transcendental philosophy. It represents Carchia's lifelong engagement with Benjamin's thought, merging his early insights with reflections from his later years. Written as both his first and last work, the text captures a philosophical journey that intertwines beginnings and conclusions, showcasing Benjamin's significance in twentieth-century philosophy and Carchia's own evolution as a thinker.

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    • 2009

      "A questo libro è toccata la sorte singolare di essere insieme l'opera prima e l'ultimo lavoro di Gianni Carchia. Nella primavera del 1999, poco prima dell'aggravarsi della malattia che doveva condurlo alla morte, Carchia riprende in mano e trasforma la tesi di laurea, discussa nel 1971 all'Università di Torino col titolo 'Verità e linguaggio nel giovane Benjamin' dallo studente ventiquattrenne che già mostrava nello stile insieme nervoso e apodittico i tratti sicuri del maestro e, licenziandola col titolo 'Nome e immagine' ne fa in qualche modo il suo testamento. Inizio e fine sembrano qui, infatti, secondo un gesto autenticamente filosofico, davvero congiungersi, come se, con una sorprendente inversione, i motivi dell'ultimo pensiero di Carchia (la concezione della filosofia come evento e testimonianza, la critica del metodo, l'elaborazione messianica della fine) incontrassero per la prima volta la loro eco nella tesi giovanile. La fisionomia di Benjamin, con cui il libro si apre, è, in questo senso, un ritratto dell'autore, che ci appare sempre più come una delle voci più giuste nella filosofia italiana del Novecento." (G. Agamben)

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    • 2006
    • 2000