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En el París febril y deslumbrante del Segundo Imperio todo el mundo habla de Naná, la nueva estrella del Teatro de Variedades. Su atractivo es irresistible, su ambición, enorme; pero más allá del brillo de la vida mundana se ocultan también la miseria, el sufrimiento y las tragedias personales. Símbolo de la decadencia de la Francia de su época, Naná es también el prototipo de la mujer fatal y de la cortesana sin escrúpulos sentimentales. AUTOR Émile Zola (1840-1902) es el máximo representante del naturalismo. Autor de una vasta obra que quiso retratar al detalle todas las facetas de la sociedad que le tocó vivir, entre sus obras más célebres cabe citar, además de Naná, Germinal (en esta misma colección), La fortuna de los Rougon (L 5685), La jauría (L 5694), El vientre de París, La taberna o La bestia humana.
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Lugubri castelli infestati da spettri, sinistre apparizioni notturne, giovani eroine preda di indescrivibili orrori, tenebrosi e fatali persecutori, mostri, licantropi, vampiri...Il romanzo “gotico”, dal Castle of Otranto di Walpole (1764) al Melmoth di Maturin (1820) – per indicare due libri che, secondo una certa convenzione, segnerebbero gli estremi cronologici del fenomeno – è davvero soltanto questo cupo bric-à-brac di luoghi, personaggi e situazioni? O invece la narrativa gotica, con il suo «sublime del terrore», in reazione al predominio della ragione e del common sense, nasconde angosce e inquietudini che oggi torniamo a sentire sorprendentemente vicine?...Attraverso i capolavori dei maestri indiscussi del genere (Horace Walpole, M.G. Lewis, Ann Radcliffe, Mary Shelley, C.R. Maturin, John William Polidori) il lettore è chiamato a esplorare i labirintici sentieri della paura – elemento cardine della Gothic Fiction, e che, come notava D. Punter, «non è semplicemente un tema o un atteggiamento, ma ha anche delle conseguenze in termini di forma, stile e rapporti sociali dei testi» –, a godere, con un brivido di delizia, la caotica, trionfante irruzione del terrore sulla pagina scritta.
es Mystères de Marseille (pubblicato nel 1867, stesso anno di Thérèse Raquin), giovanile incursione di Émile Zola nel feuilleton, è una sorta di esperienza di laboratorio assai significativa per lo scrittore. È qui, infatti, che si rivela il suo «metodo giornalistico» adottato in seguito per il grande ciclo dei Rougon-Macquart, il metodo «inevitabile» e «spietato» che farà nascere romanzi come L’assommoir, Nana, La bête humaine, Germinal. Banco di prova, specchio rivelatore di un difficile apprendistato, Les Mystères de Marseille viene presentato qui in una traduzione del 1885 (riveduta da Riccardo Reim) che conserva a queste insolite pagine di Zola un curioso sapore d’epoca.