Pierluigi Tunesi, quarantacinquenne di successo e soddisfatto della propria esistenza, si trova - a seguito di complicanze sopraggiunte dopo un intervento chirurgico - ricoverato in gravi condizoni in un reparto di Terapia intensiva. Luca Gaboardi, quarantacinquenne in difficioltà e in conflitto con la propria esistenza, è il medico responsabile del reparto nel quale Pierluigi è stato ricoverato. Due uomini totalmente diversi, due vite andate in direzioni opposte, si trovano per destino faccia a faccia. Abbandonato, dopo l'operazione malriuscita, dal grande chirurgo privo di scrupoli che lo ha operato, e scaricato nelle mani frettolose, frustrate ma ancora non indegne di Gaboardi, nel giro di pochi giorni Tunesi ha visto se stesso trasformarsi, da uomo rispettato e potente, in "pesce rosso": un paziente bisognoso di tutto, incapace di parlare, di dare sfogo a quel dolore che pure sente con una nitidezza abbacinante, con una misura resa atroce, implacabile, dall'impossibilità di esprimerlo. Mentre Gaboardi, con i suoi fallimenti simili a quelli di tanti suoi colleghi, è soltanto una delle "facce verdi" che, indistinte, inadeguate, indifferenti, si chinano sul dolore altrui. Eppure questi due uomini, questi due coetanei le cui vite hanno avuto percorsi tanto diversi, hanno ancora qualcosa da dire e da dare. A se stessi, alla vita, e l'uno all'altro.
Marco Venturino Libros


Si è fatto tutto il possibile
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È mattina presto. Un uomo è chiuso nel suo studio di primario, in ospedale. E ricorda. Quell'uomo è Mario Valenti, anestesista, docente universitario e professionista navigato, uno che la vita l'ha "sempre presa in pugno" e tenuta ben salda. Nella solitudine della sua stanza, quell'uomo ricostruisce l'opprimente cadenza degli eventi che l'hanno portato fin lì.La sua vita, a un certo punto, sembra essersi trasformata in un domino le cui tessere si abbattono una dopo l'altra. A mettere in moto la reazione a catena è stato un tragico errore in sala operatoria.Da allora, il corso della sua esistenza risulta ineluttabilmente alterato. Lui che pure aveva progressivamente spostato in avanti il proprio limite del giusto, del lecito, del possibile, in nome della carriera, del potere, della soddisfazione personale, adesso è smarrito in un labirinto di passioni contrastanti: rimorsi e paura di affrontare le conseguenze dei propri gesti, sensi di colpa e autoindulgenza, recriminazioni e desiderio di rivalsa. E il peso che si è ritrovato addosso lentamente lo schiaccia.Con mano attenta e infallibile - con precisione chirurgica, è il caso di dire - Marco Venturino disseziona la mente di un uomo che, per una tragica fatalità, si ritrova sguarnito al cospetto di un'esistenza che credeva di dominare e che invece gli presenta il conto.Una storia che irretisce nel proprio intreccio ineluttabile e amaro. Un romanzo ricco di pathos e pervaso da un forte senso di sospensione e di angosciosa attesa. Un apologo sui lati oscuri dell'ambizione e del successo.Dopo il fortunato esordio con Cosa sognano i pesci rossi, Marco Venturino torna a offrirci un nuovo impietoso ritratto dell'ambiente medico e del mondo ospedaliero e una galleria di ritratti umani minuziosamente descritti nella loro mediocrità morale come nel più raro momento del riscatto e della quasi inconsapevole e tuttavia inevitabile generosità.