Leggende e fiabe
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Publicada en 1927 por Max Brod como obra póstuma con el título "América", Franz Kafka (1883-1924) escribió los capítulos destinados a "El desaparecido", su «novela americana», entre el otoño de 1912 y enero del año siguiente, publicándose el primero de ellos –«El fogonero»– de forma independiente en mayo de 1913. El relato de las aventuras de Karl Rossmann –un muchacho de dieciséis años que embarca para el Nuevo Continente en busca de fortuna– constituye, pese a quedar inconcluso, una de las piezas magistrales del gran escritor praguense.
Le difficoltà, i "traviamenti", le inquietudini, gli slanci e le ombrosità dei tormentati anni della giovinezza rivivono splendidamente descritti in questi due racconti, tra i più significativi della produzione giovanile hessiana. Ne Il miglioratore del mondo (1906) Hesse riflette con ironia affettuosamente partecipe e particolare finezza psicologica sul travaglio dei ragazzi al loro primo impatto con il mondo "adulto". Ma se anche Emil Kolb è un giovane che intraprende il suo cammino verso la crescita e la maturità, cercando tra mille ostacoli di emergere da una realtà provinciale piccolo borghese in cui stenta a riconoscersi, è certo che Hesse non si limita in questo caso a condannare i falsi valori di un determinato vivere sociale, ma tende piuttosto a sottolineare l′effettiva incapacità del giovane protagonista di produrre una valida alternativa e a rilevare nel suo comportamento l′assenza di una positiva volontà di cambiamento.
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Resoconto di alcuni mesi di viaggio (dal settembre all'inverno del 1911) trascorsi da Hesse nel lontano Oriente e precisamente nella Malesia occidentale, a Sumatra e nell'isola di Ceylon, quest'opera, pur nei limiti di un rapido anche se lucido e intelligente ritratto dei paesi visitati, contiene già, nelle sue pieghe, quelle Indie minori, quel fantasma dell'Oriente mitico, «casa e gioventù dell' anima e unione di ogni tempo», che tanto peso avrebbe avuto sul suo futuro sviluppo di narratore e, attraverso i suoi romanzi, sui giovani delle ultime generazioni che lo hanno oggi imprevedibilmente riscoperto. «La vera passione per i viaggi non è niente di più e di meglio della voluttà di pensare intrepidamente, di mettersi il mondo sossopra, di voler avere risposte da tutte le cose, uomini e avvenimenti. Non la si può tacitare con progetti, ne soddisfare con libri: chiede e costa di più, bisogna impegnarvi il cuore» (H. Hesse)