La ragazza di Bube
Lektüre
Este autor se hizo conocido por su enfoque en la vida cotidiana y el lirismo íntimo. Sus primeras obras, fuertemente influenciadas por Joyce, se concentraron en experiencias humanas ordinarias, marcando un primer paso hacia su estilo característico. Las novelas posteriores, a menudo ambientadas en el paisaje toscano, exploraron temas de neorrealismo y resistencia, al tiempo que conservaban su tono íntimo distintivo. A pesar de la recepción crítica mixta, su obra se mantuvo dedicada a 'rasgar el opaco velo que esconde las cosas', reflejando una profunda desconfianza en la historia y explorando el equilibrio entre la sabiduría y la resignación.







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Opera dalla genesi complessa, meditata da Cassola per oltre un decennio a partire dal nucleo di un racconto dal medesimo titolo, "Il taglio del bosco" vide la luce nella sua forma definitiva, qui riproposta per la prima volta, nel 1959 da Einaudi. Si tratta di una raccolta di "racconti lunghi e romanzi brevi" che ruotano intorno al tema della perdita degli affetti (tema che divenne dominante nella produzione dello scrittore soprattutto dopo la scomparsa della moglie, avvenuta nel 1949) cui si aggiunge quello dell'impegno civile. L'introduzione è dello scrittore Manlio Cancogni, vincitore dello Strega nel 1973 con "Allegri, gioventù", che conobbe molto bene Cassola e ne fu intimo amico.
Scritto nel 1949 il romanzo, ambientato nell’Italia degli anni quaranta e di decisa ispirazione autobiografica, fu pubblicato nel 1952 , in un clima fortemente politicizzato e ricevette giudizi negativi per le sue accuse alla Resistenza. Successivamente è stato apprezzato come il racconto di una duplice disfatta, privata e politica. I due protagonisti, Fausto e Anna, si conoscono a Volterra, si innamorano finchè i loro rapporti peggiorano rapidamente fino alla rottura. Anna conosce Miro, si innamora, lo sposa e da lui ha un figlio. Da qui in poi la narrazione si sposta su Fausto il quale, dopo aver incontrato alcuni partigiani, nel pieno della guerra, si sente attratto dalla causa per cui essi combattono e decide di unirsi a loro in montagna dove partecipa ad alcune imprese. Durante una di queste, a San Ginesio, incontra Anna e i due scoprono di essere ancora innamorati. Ma un altro episodio, la sommaria uccisione di alcuni prigionieri da parte dei partigiani, mette in crisi le sue certezze e solleva dubbi di ordine etico. Fausto critica i metodi sbrigativi e cruenti dei compagni e si convince che la loro condotta non è ispirata a principi morali. La vicenda si conclude con la definitiva e doppia separazione: dai partigiani e da Anna. Infatti Fausto abbandona i compagni e, di nuovo a San Ginesio, va in cerca di Anna , ma non la trova. Incontra invece la cugina di lei , Nora, che lo esorta a non turbare più la vita di Anna.
"La vita fragile, che si incrina e si spezza, la vicissitudine dell'uomo coi suoi gesti quotidiani, la legge del soffrire sono i temi che Cassola ha portato all'estremo limite." II taglio del bosco ha come protagonista un uomo ancora giovane, che ha perso da poco la moglie. Silenzioso, serio, riservato, egli cerca conforto nel suo lavoro di boscaiolo. In apparenza, tutto è come prima: gli stessi compagni, la stessa vita nel bosco; ma in realtà per lui niente è più come prima: la morte della moglie ha mutato irreparabilmente la sua condizione esistenziale, e la ripetizione quotidiana di gesti e di parole, il succedersi delle ore e delle giornate sono lo specchio della sua vita precedente, della sua felicità ormai perduta. Al Taglio del bosco, che è il capolavoro riconosciuto di Cassola, si aggiungono altri due racconti, Baba e I vecchi compagni legati all'esperienza della Resistenza. Ma l'ispirazione "privata" del primo racconto e quella "civile" di questi ultimi, non sono che gli aspetti di una stessa poetica: la scoperta di un'umanità inedita, nucleo di valori autentici e schietti, contrapposti idealmente a ogni falsa ed esteriore convenzionalità.
Scritto fra il '53 e il '56, "La casa di via Valadier" si compone di due racconti. Il primo, "Esialiati", narra gli sforzi, i dubbi, le frustrazioni e le amare speranze di un gruppo di operai socialisti costretti a trasferirisi a Roma dalla Toscana per sfuggire alle persecuzioni fasciste. "La casa di via Valadier" si incentra invece sulle vicende di alcuni antifascisti di estrazione piccolo-borghese: ne è protagonista Anita Turri, la vedova di un noto dirigente socialista, o piuttosto la sua casa di via Valadier, dove gli amici del marito si incontrano, discutono, lottano. Legati idealmente dalla presenza di uno stesso personaggio, Maggiorelli - un operaio socialista - e dall'ambiente romano che fa da sfondo, i due racconti propongono una cronaca precisa dell'Italia democratica durante il fascismo. Si tratta di un libro di singolare rilievo, essenziale per la comprensione della nostra storia più recente, perché in esso i disegni e gli ideali della lotta di Liberazione vengono riferiti dalla viva voce di chi di quell'epoca fu protagonista. I due racconti raggiungono la più autentica intensità nell'intima, tesa penetrazione dei personaggi, soprattutto della fragilissima Anita, della quale ha detto Michele Prisco: "è una creatura d'eccezione, non solo nella vita, ma nella vita dell'arte, che è cosa più difficile".Edizione priva di ISBNEdition without ISBNEdición sin ISBN