Sesso con il mio migliore Amico

Nei racconti di Manuel García, l’erotismo nasce dove non te lo aspetti: tra lo sbattere di pesi in palestra, il rumore del motore in un’officina, il sudore che scivola sulla pelle sotto una luce al neon. Sono storie crude e sensuali, dove il desiderio esplode all’improvviso — e non chiede mai il permesso. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Sesso con il mio migliore amico, Bryan e Jordon si conoscono da una vita. Uno è un attore in cerca di riscatto, l’altro un agente di borsa elegante e controllato. Tra una paella ai frutti di mare, battute velenose e sguardi che dicono troppo, il non detto si fa carne. E quando Bryan si sporge sul corpo dell’amico, fingendo di scegliere un dolce dal frigo, la tensione si scioglie in un gesto che è tutto tranne che innocente. Il frigorifero era aperto. Bryan si piegò, sfiorando con il bacino i fianchi forti di Jordon. “Qualsiasi cosa va bene”, sussurrò, inspirando a fondo l’odore della sua colonia. Il tempo si fermò. E in quell’attimo, tutto cambiò. García scrive come un uomo che sa cosa significa desiderare un altro uomo — con rabbia, con fame, con paura. Le sue storie non cercano il romanticismo: trovano l’eccitazione dove pulsa la verità. A volte, basta un gesto per accendere l'incendio. E dopo, non si torna indietro.