Reencuentro
- 122 páginas
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Dos jovenes de 16 años -uno judio, otro rico aristocrata aleman- coinciden en la Alemania de 1932. Tan solo mucho tiempo despues volveran a encontrarse.
Esta serie explora relaciones complejas y amistades profundas puestas a prueba en períodos históricos turbulentos. Sigue los destinos de personajes cuyas vidas quedan irrevocablemente marcadas por decisiones tomadas en su juventud, cuyas consecuencias resurgen décadas después. Las narrativas se caracterizan por emociones intensas, profundidad psicológica y reflexiones sobre cómo los lazos personales resisten las convulsiones históricas. Es una historia sobre la pérdida de la inocencia y el impacto duradero del pasado en el presente.



Dos jovenes de 16 años -uno judio, otro rico aristocrata aleman- coinciden en la Alemania de 1932. Tan solo mucho tiempo despues volveran a encontrarse.
I romanzi di questa "Trilogia" nascono dalla tragedia di chi fu allontanato dal proprio paese in nome di una motivazione aberrante come quella razziale. In "L'amico ritrovato" questa lacerazione coincide con la fine dell'amicizia tra due compagni di liceo, Hans Schwarz, ebreo figlio di borghesi, e il nobile Konradin von Hohenfels. Il nazismo travolge questo legame come un contagio che sembra colpire anche l'amico di un tempo e portarlo al tradimento. La smentita verrà solo trent'anni anni dopo, imprevista e commovente, nell'ultima lettera scritta da Konradin in "Un'anima non vile". Così l'amicizia è al centro dell'esperienza di Simon Elsas che, tornato dall'esilio, lenirà le ferite dell'anima confrontandosi con i suoi amici di un tempo.
L'amico ritrovato. Un'anima non vile. Niente resurrezioni, per favore
"Mi sentivo prima tedesco, poi ebreo". In questa frase piena di rimpianto è racchiuso il fascino dei tre romanzi brevi di Fred Uhlman, nati dalla tragedia di chi, disperatamente innamorato della Germania e della sua cultura, nel 1933 se ne vide improvvisamente allontanato in nome di una motivazione aberrante come quella razziale. Nella "Trilogia del ritorno", con una scrittura di grande sobrietà, Fred Uhlman ha dettato la condanna di una delle pagine più agghiaccianti della nostra storia, creando tre gioielli di prosa che si illuminano vicendevolmente e riuscendo a trarre una musica semplice e malinconica dalla tragedia di un'intera civiltà.