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Sergio Luzzatto

    Sergio Luzzatto es un historiador que se adentra en la compleja interacción de la fe, la política y el cuerpo. Su obra examina cómo las figuras y los eventos históricos, a menudo envueltos en mitos, son moldeados por las fuerzas sociales y la imaginación pública. El enfoque de Luzzatto se caracteriza por un riguroso análisis histórico que descubre las narrativas ocultas y los fundamentos ideológicos de temas aparentemente sencillos. Aporta una perspectiva única para comprender cómo el pasado continúa influyendo en el presente.

    Il corpo del duce
    Max Fox o Le relazioni pericolose
    Il duce: das Leben nach dem Tod
    • Die barbarische Hinrichtung Benito Mussolinis und die jahrzehntelangen Kontroversen um seine Person verdeutlichen die komplexe Auseinandersetzung Italiens mit der faschistischen Vergangenheit. Oft wird behauptet, Italien habe den Faschismus in einem kurzen Prozeß besiegt, doch diese Sichtweise ist stark vereinfacht. Die weltweit verbreiteten Bilder von Mussolinis und Claretta Petaccis leblosen Körpern auf der Piazzale Loretto erwecken den Eindruck einer eindeutigen Abrechnung mit dem Faschismus. Doch die detaillierte Recherche des Turiner Historikers Sergio Luzzatto fordert diese Vorstellung heraus. Er beleuchtet den öffentlichen Umgang mit Mussolinis Leichnam und zeigt, dass die italienische Gesellschaft weit weniger einheitlich in ihrer Abrechnung war, als oft angenommen. In der anhaltenden Debatte über die Rolle der ‚Resistenza‘ im Widerstand gegen die Nazi-Okkupation und den Faschismus nimmt Luzzatto eine neutrale Position ein, die weder die nostalgischen Ansichten der Rechten noch die idealisierten Vorstellungen des linken Widerstands unterstützt. Stattdessen bietet er durch seine unkonventionelle Forschung über das „Nachleben des toten Mussolini“ einen neuen Blick auf die politische Kultur Italiens und die Übergangszeit von Faschismus zur Demokratie, die bis heute nachwirkt.

      Il duce: das Leben nach dem Tod
    • Max Fox o Le relazioni pericolose

      • 310 páginas
      • 11 horas de lectura

      Chi è Max Fox? Chi è il trentenne ex allievo carabiniere, provinciale ambizioso nell’Italia berlusconiana, che strizza l’occhio all’idolo cinematografico della sua adolescenza – al Bud Fox arrampicatore di borsa in Wall Street – quando deve scegliere un contatto Skype per presentarsi nel mondo del terzo millennio? E perché questo figlio unico di due ligi funzionari comunisti somiglia piuttosto a un (dubbio) eroe ottocentesco, al Julien Sorel di Stendhal? Perché il suo sogno di «arrivare» lo rende disponibile a qualunque compromesso, con la destra o con la sinistra, con i chierici o con i laici, con la verità o con la menzogna, con gli onesti o con i disonesti? È quanto si domanda Sergio Luzzatto, lo storico che proprio su Skype accetta di intrecciare con Max Fox – con l’eroe ormai caduto – una sorprendente liaison dangereuse . Pericolosa, così come pericolose si sono rivelate, nel tempo, un po’ tutte le relazioni di Massimo De Caro. Il pigro studente universitario che diventa, da giovanissimo, il portaborse di un senatore dell’Ulivo. Lo spavaldo mercante di libri che approfitta di una connection argentina per mettere le mani, in Vaticano, su inestimabili tesori della Biblioteca Apostolica. L’astuto falsario che si fa beffe degli accademici del mondo intero fabbricando dal nulla, con lo scanner, un’opera di Galileo meravigliosamente unica nel suo genere. Il manager non laureato che fa carriera, nel settore delle energie rinnovabili, per conto di un elusivo oligarca russo. Il predatore di libri antichi che svaligia pubbliche biblioteche, ai quattro angoli del Belpaese, da consigliere particolare del ministro dei Beni culturali. Ma ad attirare Luzzatto verso la relazione pericolosa non sono unicamente le varie, sconcertanti incarnazioni di un fenomenale Zelig del nostro tempo. Ad attirarlo è anche l’ombra dispettosa che qualunque storia del presente finisce per gettare sulla storia del passato, è la vertigine che lo storico prova quando si misura con il lato oscuro del suo mestiere.

      Max Fox o Le relazioni pericolose
    • Il corpo del duce

      Un cadavere tra immaginazione, storia e memoria

      • 335 páginas
      • 12 horas de lectura

      Il 29 aprile 1945, partigiani e popolo di Milano si danno appuntamento in piazzale Loreto per celebrare la morte del duce. Appeso per i piedi, il cadavere di Mussolini appare un simbolo della Resistenza vittoriosa. Ma quel corpo straziato incarna anche l'orrore della guerra civile: racconta una storia diffìcilmente proponibile come mito di fondazione dell'Italia nuova. Quanto i milanesi di piazzale Loreto somigliano ai romani di piazza Venezia, quanto l'Italia del crucifìge all'Italia dell'osanna? Ricostruendo la vita d'oltretomba di Mussolini, Luzzatto propone un'interpretazione originale della cultura politica repubblicana, divisa tra intransigenza e indulgenza, radicalismo e trasformismo, dovere della memoria e arte dell'oblio. Pubblicato nel 1998 e tradotto in varie lingue, questo libro è divenuto un piccolo classico della storiografia contemporanea.

      Il corpo del duce